La designazione dello “0” sulla scala richiede alcune riflessioni.
Nella Terapia Breve centrata sulla Soluzione, a differenza di quanto accade in altri approcci, non si invita il paziente a immaginare la cosa peggiore che possa accadere.
Quindi, quando facciamo riferimento allo zero, è importante focalizzare l’attenzione del paziente sui suoi progressi invece che sulle sue paure.
Designazione dello “0”
Possiamo dire che “0 = la cosa peggiore” (senza però chiedere loro di fare una valutazione), oppure “0= la cosa peggiore che è accaduta”.
Naturalmente confidiamo in una risposta che sia più alta dello zero perché vogliamo che il paziente ricordi le cose utili, mentre lo zero potrebbe rappresentare un blocco.
Sebbene raramente, può verificarsi il caso di zero risposte, ma questo lo vedremo più avanti. Queste possono essere evitate definendo lo zero al di sotto della posizione attuale del paziente.
Degli esempi concreti
Per capire meglio, facciamo degli esempi concreti.
1° Caso
Prendiamo il caso di una coppia in crisi, apparentemente vicina alla separazione. Lo 0 potrebbe essere definito, in questo caso, come il divorzio.
2° Caso
In un altro caso, i protagonisti sono una mamma e il figlio di 9 anni. La donna aveva espresso la preoccupazione che i servizi sociali potessero toglierle il bambino.
Il terapeuta aveva quindi identificato lo 0 con un riscontro negativo dei servizi sociali e con l’allontanamento del bambino dalla madre.
Dato che questo si basava sulla paura che madre e figlio avevano già espresso, aveva un senso.
3° Caso
In un altro caso ancora, a un sedicenne (incontrato assieme alla sua figura di riferimento relazionale) è stato detto che “0= tua madre ti ha buttato fuori casa e il tuo migliore amico non vuole saperne niente di te.”
Il terapeuta non aveva nessuna prova che queste cose potessero davvero accadere; si era solo limitato a intensificare quelle che pensava fossero le paure del ragazzo.
Il paziente aveva riconosciuto che la madre avrebbe davvero potuto buttarlo fuori di casa (lo aveva già minacciato), ma di contro aveva detto che mai e poi mai il suo migliore amico si sarebbe disinteressato a lui.
Così, il terapeuta aveva eliminato questa possibilità dal livello 0, realizzando quindi che aveva rischiato di perdere la fiducia del paziente. Il paziente aveva dato una risposta classificabile a un livello 4 della sua scala.
La regola generale
La regola generale sembra dunque essere quella di mantenere lo 0 il più vago possibile, per esempio identificandolo con l’opposto in assoluto del futuro preferito, o definire lo 0 come una generica (e improbabile) cosa peggiore che possa capitare. “0= decidere di non alzarsi mai più dal letto.”
Uno “0” particolarmente interessante è quello identificato con il momento in cui si è preso l’appuntamento con il terapeuta, questo incoraggia il paziente a riflettere attentamente sui cambiamenti avvenuti prima di iniziare le sessioni di terapia.
de Shazer ha suggerito che i pazienti si sarebbero collocati a un livello più alto se fosse stato detto loro che lo “0” rappresentava il loro momento momento peggiore. Per approfondimenti su de Shazer guarda qui.
Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Esperto di Terapie Brevi,
Terapia a Seduta Singola
e Ipnosi
Bibliografia
de Shazer, S. (2001) Handout at presentation for BRIEF, entitled “Conversations with Steve de Shazer”.