Quando oggi si propone l’approccio della Terapia Breve Centrata sulla soluzione, la maggior parte dei terapeuti sa che deve fare leva su quelle che sono le risorse del paziente. Il primo corso attuato al BRIEF è stato organizzato come una serie di sessioni serali di due ore.
Nella prima sessione i temi affrontati durante la terapia avevano incentrato la conversazione su argomenti e tematiche che possono essere incluse nel problem-free talk, quindi eludendo di proposito ogni riferimento ai problemi che avevano portato i pazienti in terapia.
Il feedback durante la seconda sessione, una settimana dopo il primo incontro, è stato straordinario. Vediamo come si sono svolti gli incontri e perché i cambiamenti, nella vita dei pazienti, sono stati tanto significativi.
Le risorse del paziente: il cambiamento parte da qui
Nella seconda sessione di terapia molti pazienti hanno riportato un cambiamento significativo della loro vita, in un paio di casi addirittura i pazienti riportano la soluzione ai loro problemi presentati in terapia.
A cosa si deve questo successo? Sicuramente lo si deve al fatto che il discorso è stato impostato secondo la strategia di problem-free talk. I pazienti erano stati liberi di parlare di tutto, mentre si cercava di far emergere le loro risorse.
Il terapeuta, infatti, si è concentrato sulle risorse dei pazienti e questi, man mano, si sono sentiti più liberi, aprendosi senza più troppe remore.
La qualità della conversazione era quindi ottimale e stava portando ai cambiamenti auspicati più rapidamente del previsto.
Gli approcci che si concentrano sulle risorse del paziente
Oggi, come detto, sempre più ci si concentra durante la sessione di terapia sulle risorse del paziente.
Nonostante ciò non si può dire che tutti i terapeuti sfruttino queste potenzialità. Ancora molti terapeuti si mostrano incerti nell’identificare le risorse dei loro pazienti, adducendo come motivazione il fatto che tale pratica sia eccessivamente ottimistica.
Questi, infatti, non sono del tutto convinti che notare e sottolineare i punti di forza di un paziente possa essere d’aiuto, al contrario, nutrono dubbi sul fatto che questo approccio possa impedire agli stessi di identificare in modo chiaro i loro problemi.
In realtà questo approccio terapeutico funziona, e funziona proprio perché il paziente viene aiutato a visualizzare il suo futuro in modo diverso e in base a quelle che sono le proprie risorse, come viene spiegato nell’utilizzo della Miracle Question che trovi qui.
Utilizzando le proprie risorse i pazienti possono apportare modifiche ai propri comportamenti da soli.
Per questo scoprire e sfruttare le loro risorse è un elemento fondamentale nell’approccio terapeutico della terapia centrata sulla soluzione.
Un caso di successo
Un caso di successo è stato quello di una paziente che, sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti, si era trovata in una condizione di depressione per una grande parte della sua vita.
La terapia, che durava da oltre due anni, non sembrava produrre grandi cambiamenti. Gli incontri, a intervalli mensili, erano diventati ripetitivi e non mostravano una chiara prospettiva del futuro.
Il terapeuta stava diventando dispotico e così anche la paziente. In questi casi è bene fare una valutazione attenta di quanto accade durante le sedute, verificando le risorse del paziente.
Alla luce di ciò, il terapeuta, quindici minuti prima della sessione successiva, si era seduto e aveva buttato giù una lista dei successi della vita della paziente, incluso la grande intelligenza della donna che l’aveva portata a sopravvivere nei campi di concentramento.
Quello che era emerso, era che la paziente era una donna intraprendente, determinata, perseverante, dotata di senso dell’umorismo e di una buona capacità di recupero, generosa, compassionevole, onesta e in grado di lavorare sodo.
Pochi minuti dopo la paziente era stata in grado di descrivere una migliore prospettiva e quella era risultata essere la sua penultima sessione di terapia.
Notare le risorse del paziente in tempo è fondamentale
Non sempre ci si ferma a pensare alle risorse del paziente, invece si dovrebbe prendere il tempo necessario per farlo.
Non fermarsi a tirare giù una lista di risorse può significare perderle di vista e questo è assolutamente negativo per il paziente.
Nel caso descritto il terapeuta si è reso conto in tempo dell’errore e vi ha tempestivamente posto rimedio. La paziente è guarita dalla sua depressione.
Ecco perché è fondamentale ascoltare in modo costruttivo il paziente e focalizzarsi su ciò che può fare, non su quello che non può fare, ma approfondiremo questo tema nel prossimo articolo.
Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Esperto di Terapie Brevi,
Terapia a Seduta Singola
e Ipnosi